Io vivere vorrei addormentato
entro il dolce rumore della vita.
Deserto è il fiume. E tu lo sai che basta
ora con le solari prodezze di ieri.
Bacio nelle tue ascelle, umidi, fieri,
gli odori di un'estate che si guasta.
L'amore in elemosina, solfeggio detto
Oh luce del meriggio senza un cenno.
Ritornerà più tardi, ricco d'ali
l'incendio dei ricordi personali.
Al pari di un profilo conosciuto,
o meglio sconosciuto, senza pari
Fra gli altri animali, unica terra
La tua forma casuale quanto amai.
Nel chiuso lago, solo, senza vento
La mia nave trascorre, ad ora ad ora.
Fremono i fiori sotto i ponti. Sento
La mia tristezza accendersi ancora.
Ora la voce tua disparirà.
E domani cadrà anche il tuo fiore.
E nulla più verrà. Forse la vita
si spegne in un falò d'astri in amore.
Il giorno ha gli occhi di un fanciullo. Chiara
La sera pare una ragazza altera.
Ma la notte ha il mio buio colore,
il colore di un cupo splendore.
La festa verso l'imbrunire vado
in direzione opposta della folla
che allegra e svelta sorte dallo stadio.
Io non guardo nessuno e guardo tutti.
Un sorriso raccolgo ogni tanto.
Più raramente un festoso saluto.
Ed io non mi ricordo più chi sono.
Allora di morire mi dispiace.
Di morire mi pare troppo ingiusto.
Anche se non ricordo più chi sono.
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- mese di Ottobre 2022