Questo post non è un vero post. Cioè, non lo scrivo perchè ho qualcosa da scrivere. Questo post prende vita perchè il titolo è la frase che qualcuno ha cercato su Google, e quel qualcuno che ignoro chi sia (forse l’ignoto russo che ogni tanto compare nei log?) è arrivato a un mio post precedente.
Magia delle metriche web. Che quando le consulti, trovi sempre che ti raccontano una storia. Un mozzicone di storia. Le ricerche notturne di qualcuno che ha sognato di camminare con le forbici in mano. E quel qualcuno si è trovato in mezzo ai radi e confusi pensieri di un quarantenne che come tutti si dibatte tra luce e ombra. Più spesso, Dio volendo, nella penombra. Quell’area grigia in cui scompaiono le parole, e si rimane con un giornale in mano, o una tazza di latte, o una birra e una pizza, a pensare come si cucina la pasta con le zucchine, o a che tempo farà domani. Mi piace pensare che quel qualcuno mi abbia mandato amabilmente a quel paese.
Senza motivo e in sostanza sfumato
Un post senza motivo, sfumato come ciò che vedo tra la nebbia del mio occhio destro rigato. Un post per non lasciare bianca la pagina troppo a lungo. Perchè la parola consola. Perchè in lei puoi adagiarti e trovare un baricentro , provvisorio e momentaneo. E puoi tornare camminare e parlare, oppure tacere, ma con un ronzio di lettere che ancora ti frulla sulla punta delle dita.
Arrivano i giorni della merla. Non so se arriverà la neve, la vorrei. Mi ficco nelle orecchie rumori di pioggia e di onde, di uccelli e di vento. Tutto artificiale, serve per dormire, rilassarsi. Anche questa è modernità. Ascoltare la pioggia, ma con l’ipod.
Ricordo vagamente il finale di un film di Bergman, con l’immagine del corpo del protagonista che gradualmente si sgrana, fino a che diventa rumore di fondo, pixel indistinguibile. La mia vista soffusa a metà soffoca gradualmente i contorni delle cose. Le ultime parole che mi tengo nella mente quando spengo la luce sono di Lorca, e sono belle. Le tengo a fuoco dietro le palpebre abbassate, mi ci distendo.
VirtuaWin: un virtual desktop manager opensource per Win
Non e’ sempre agevole sopperire ad alcune debolezze dell’ambiente windows. Uno degli esempi piu’ eclatanti e’ costituito dalla mancanza di un virtual desktop manager, elemento sempre presente (e utilizzatissimo) nelle distribuzioni linux.
Un virtual desktop manager consente infatti di organizzare le applicazioni in differenti spazi di lavoro (i cosiddetti workspaces).
Esempio pratico: in questo istante ho firefox aperto sul desktop1, l’editor html sul desktop2, openoffice sul tre, la posta elettronica sul4. Una semplice combinazione di tasti e posso passare in un baleno da un workspace a un altro. Molto, molto piu’ efficiente della semplice taskbar di windows, almeno per chi usa diversi programmi.
Mi sono sempre chiesto perche’ mai la Microsoft non abbia previsto un applicativo di questo tipo nei propri sistemi opertivi. Non ho una risposta valida, ma so che fare a meno di questa funzionalita’, una volta che la si e’ utilizzata in ambiente unix/linux, e’ veramente difficile.
Per fortuna, tra i vari progetti nati al fine di sopperire a tale mancanza, ce n’e’ uno oramai maturo e perdipiu’ opensource: si chiama VirtuaWin.
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Dropbox in xubuntu senza scomodare Gnome
Riassunto in tre semplicissimi punti come utilizzare il client di Dropbox in xubuntu senza dover installare Nautilus o i mille pacchetti di Gnome.
Ecco riassunto in tre semplicissimi punti come utilizzare il client di Dropbox in xubuntu senza dover installare Nautilus o i mille pacchetti di Gnome:
1) Scaricare il client linux di Dropbox
http://www.getdropbox.com/download?plat=lnx.x86
2) Copiare il contenuto della directory .dropbox-dist dentro $HOME
3) Lanciare
~/.dropbox-dist/dropboxd
.
Fatto! Dopo le consuete domande su dove posizionare la cartella dropbox, il sistema iniziera’ a sincronizzare i files.
Ma come fare se ho un sistema dual-boot con Linux e Windows. per far sì che la cartella My Dropbox sia unica (mettiamo che la si voglia avere sulla partizione Windows?).
Come cancellare la coda di stampa in windows
Soluzione semplice a un problema piuttosto comune (e molto fastidioso).
Il problema: la coda di stampa. Qualcosa e’ andato storto. Il pc non stampa più.
Una soluzione semplice a un problema piuttosto comune (e molto fastidioso).
Il problema: la coda di stampa. Qualcosa e’ andato storto. Il pc non stampa più.
Soluzione:
1) si blocca il servizio di spooling di stampa
2) si cancella tutto ciò che è in coda
3) si ripristina lo spool
In tre comandi:
net stop spooler del /q %windir%\system32\spool\printers\*.* net start spooler