Simone Weil nei Quaderni: “Il nostro peccato consiste nel voler essere, e il nostro castigo è credere di essere. L’espiazione sta nel non voler più essere; la salvezza nel vedere che non siamo”.
In qualche modo, questa è un’annotazione decisiva. In altri termini: questa frase, nella sua icasticità, tocca un punto che è realmente importante. Gira attorno all’inesprimibile, delimitandone i bordi.