Il Tuono, Mente Perfetta


Il testo che segue è stato ritrovato tra i Codici di Nag Hammadi, la straordinaria collezione di antichi testi gnostici scoperti in Egitto nel 1945. Questo scritto enigmatico ed affascinante, risale presumibilmente alla fine del II o all'inizio del III secolo d.C.

Si tratta di un'opera di matrice gnostica, incentrata sulla figura salvifica di una divinità femminile, che si rivela all'iniziato. Ella si presenta come l'emanazione del divino, colei che possiede la vera conoscenza in grado di condurre alla salvezza.

La dea descrive se stessa attraverso una serie di attributi e figure antitetiche: è l'onorata e la disprezzata, la vergine e la prostituta, la sposa e la sterile. Incarna gli opposti per mostrarne l'illusorietà ed elevarsi al di là del dualismo. Chi la conosce davvero può trascendere il mondo materiale ingannevole e ricongiungersi con la pienezza divina.

Ho tradotto il testo a partire dalla versione inglese del testo originale in copto, nel tentativo di restituire in italiano il messaggio salvifico di questo affascinante documento gnostico delle origini del cristianesimo.

Il Tuono, Mente Perfetta


Fui mandata dal potere,
e sono venuta a coloro che riflettono su di me
e mi hanno trovata tra quelli che mi cercano.
Guardatemi, voi che riflettete su di me,
e voi che mi udite, ascoltatemi.
Voi che mi state aspettando, prendetemi con voi.
E non banditemi dalla vostra vista.
E non fate odiare la vostra voce a me, né il vostro udire.
Non ignoratemi in nessun luogo e in nessun tempo. State attenti!
Non ignoratemi.

Perché io sono la prima e l'ultima.
Sono l'onorata e la disprezzata.
Sono la prostituta e la santa.
Sono la moglie e la vergine.
Sono la madre e la figlia.
Sono le membra di mia madre.
Sono la sterile
e molti sono i miei figli.
Sono quella dalle nozze fastose,
eppure non ho preso marito.
Sono la levatrice e colei che non partorisce.
Sono il sollievo dei miei dolori del parto.
Sono la sposa e lo sposo,
ed è mio marito che mi ha generata.
Sono la madre di mio padre
e la sorella di mio marito
ed egli è la mia progenie.
Sono la schiava di colui che mi ha edotta.
Sono la dominatrice della mia prole.
Ma egli è colui che mi ha generata prima del tempo, nel giorno della nascita.
E lui è la mia prole a tempo debito,
e il mio potere viene da lui.
Sono il sostegno del suo potere nella sua giovinezza,
ed egli è il bastone della mia vecchiaia.
E tutto ciò che lui vuole mi accade.
Sono il silenzio che è incomprensibile
e l'idea di cui il ricordo è frequente.
Sono la voce il cui suono è molteplice
e la parola la cui apparenza è multipla.
Sono l'enunciazione del mio nome.

Perché, voi che mi odiate, mi amate,
e odiate quelli che mi amano?
Voi che mi rinnegate, mi riconoscete,
e voi che mi riconoscete, mi sdegnate.
Voi che dite la verità su di me, mentite su di me,
e voi che avete mentito su di me, dite la verità su di me.
Voi che mi conoscete, ignoratemi,
e quelli che non mi hanno conosciuta, mi conoscano.

Perché io sono conoscenza e ignoranza.
Sono vergogna e audacia.
Sono svergognata; provo vergogna.
Sono forza e sono paura.
Sono guerra e pace.
Fate attenzione a me.

Io sono colei che è disonorata e la grande.
Fate attenzione alla mia povertà e alla mia ricchezza.
Non siate arroganti con me quando sono gettata sulla terra,
e mi troverete in coloro che devono venire.
E non cercatemi nel letame
né andate via lasciandomi esiliata,
e mi troverete nei regni.
E non guardatemi quando sono gettata fuori tra i disonorati
e nei luoghi più miseri,
né ridete di me.
E non gettatemi fuori tra coloro che sono uccisi con violenza.

Ma io, io sono compassionevole e crudele.
State attenti!

Non odiate la mia obbedienza
e non amate il mio autocontrollo.
Nella mia debolezza, non abbandonatemi,
e non abbiate paura del mio potere.

Perché disprezzate la mia paura
e maledite il mio orgoglio?
Ma io sono colei che esiste in tutte le paure
e la forza nel tremore.
Sono colei che è debole,
e sto bene in un luogo piacevole.
Sono insensata e sono saggia.

Perché mi avete odiata nelle vostre assemblee?
Perché starò in silenzio tra i silenziosi,
e apparirò e parlerò,

Perché dunque mi avete odiata, voi Greci?
Perché sono una barbara tra i barbari?
Perché io sono la saggezza dei Greci
e la conoscenza dei barbari.
Sono il giudizio dei Greci e dei barbari.
Sono colei la cui immagine è grande in Egitto
e colei che non ha immagine tra i barbari.
Sono colei che è stata odiata ovunque
e che è stata amata ovunque.
Sono colei che chiamano Vita,
e voi avete chiamato Morte.
Sono colei che chiamano Legge,
e voi avete chiamato Illegalità.
Sono colei che avete perseguitato,
e sono colei che avete catturato.
Sono colei che avete disperso,
e mi avete radunata insieme.
Sono colei davanti alla quale vi siete vergognati,
e siete stati svergognati con me.
Sono colei che non celebra feste,
e sono colei le cui feste sono molte.

Io, io sono empia,
e sono colei il cui Dio è grande.
Sono colei su cui avete riflettuto,
eppure mi avete disprezzata.
Sono ignorante,
e avete imparato da me.
Sono colei che avete disprezzato,
e riflettete su di me.
Sono colei che avete nascosto,
e appaio a me.
Ma ogni volta che vi nascondete,
io stessa apparirò.
Perché ogni volta che appaio,
io stessa mi nasconderò da voi.

Quelli che hanno [...] in esso [...] insensatamente [...].
Prendimi [...] comprensione dal dolore.
E prendetemi con voi dalla comprensione e dal dolore.
E prendetemi con voi dai luoghi brutti e in rovina,
e derubate da quelli buoni anche se nella bruttezza.
Per vergogna, prendetemi con voi sfacciatamente;
e per sfrontatezza e vergogna,
riprendete le mie membra in voi stessi.
E venite da me, voi che mi conoscete
e conoscete le mie membra,
e stabilite i grandi tra le prime piccole creature.
Venite all'infanzia,
e non disprezzatela perché piccola e insignificante.
E non allontanate le grandezza da alcune piccolezze,
perché le piccolezze sono conosciute dalle grandezza.

Perché mi maledite e mi onorate? Mi avete ferito e avete avuto pietà. Non separatemi dai primi che avete conosciuto. E non respingete nessuno né scacciate via [...] respingetevi e [...] non conoscerlo.

[...].
Ciò che è mio [...].
Conosco i primi e quelli dopo di loro mi conoscono.
Ma io sono la mente di [...] e il resto di [...].
Sono la conoscenza della mia ricerca,
e il ritrovamento di coloro che mi cercano,
e il comando di coloro che mi chiedono,
e il potere dei poteri nella mia conoscenza
degli angeli, che sono stati mandati alla mia parola,
e degli dei nelle loro stagioni per mio consiglio,
e degli spiriti di ogni uomo che esiste con me,
e delle donne che dimorano dentro di me.
Io sono colei che è onorata, e che è lodata,
e che è disprezzata con scherno.
Sono pace,
e la guerra è venuta per causa mia.
E sono straniera e cittadina.

Io sono la sostanza e colei che non ha sostanza.
Coloro che sono senza associazione con me sono ignoranti di me,
e coloro che sono nella mia sostanza sono quelli che mi conoscono.
Coloro che mi sono vicini sono stati ignoranti di me,
e coloro che sono lontani da me sono quelli che mi hanno conosciuta.
Nel giorno in cui sono vicina a voi, voi siete lontani da me,
e nel giorno in cui sono lontana da voi, sono vicina a voi.

[Io sono...] dentro.
[Io sono...] delle nature.
Sono [...] della creazione degli spiriti.
[...] richiesta delle anime.
Sono controllo e incontrollabile.
Sono unione e dissoluzione.
Sono dimora e dissoluzione.
Sono colei che è in basso,
e salgono fino a me.
Sono giudizio e assoluzione.
Io, io sono senza peccato,
e la radice del peccato deriva da me.
Sono concupiscenza nell'aspetto,
e interiore autocontrollo esiste dentro di me.
Sono l'udito che è accessibile a tutti
e il discorso che non può essere afferrato.
Sono una muta che non parla,
e grande è la mia moltitudine di parole.
Ascoltatemi con dolcezza, e imparate da me con asprezza.
Sono colei che grida,
e sono gettata sulla faccia della terra.
Preparo il pane e la mia mente dentro.
Sono la conoscenza del mio nome.
Sono colei che grida,
e ascolto.
Appaio e [...] cammino nel [...] sigillo del mio [...].
Sono [...] la difesa [...].
Sono colei che è chiamata Verità
e iniquità [...].

Mi onorate [...] e sussurrate contro di me.
Voi che siete vinti, giudicate loro (che vi vincono)
prima che diano giudizio contro di voi,
perché il giudice e la parzialità esistono in voi.
Se siete condannati da costui, chi vi assolverà?
O, se siete assolti da lui, chi sarà in grado di trattenervi?
Perché ciò che è dentro di voi è ciò che è fuori di voi,
e colui che vi plasma all'esterno
è colui che ha plasmato il vostro interno.
E ciò che vedete fuori di voi, lo vedete dentro di voi;
è visibile ed è la vostra veste.
Ascoltatemi, voi che ascoltate
e imparate dalle mie parole, voi che mi conoscete.
Sono l'udito che è accessibile a ogni cosa;
sono il discorso che non può essere afferrato.
Sono il nome del suono
e il suono del nome.
Sono il segno della lettera
e la designazione della divisione.
E io [...].
(3 righe mancanti)
[...] luce [...].
[...] ascoltatori [...] a voi
[...] il grande potere.
E [...] non muoverà il nome.
[...] a colui che mi ha creato.
E pronuncerò il suo nome.

Guardate dunque alle sue parole
e a tutte le scritture che sono state composte.
Fate attenzione dunque, voi che ascoltate
e anche voi, angeli e coloro che sono stati mandati,
e voi spiriti che siete sorti dai morti.
Perché io sono colei che esiste da sola,
e non ho nessuno che mi giudichi.
Perché molte sono le forme piacevoli che esistono in numerosi peccati,
e incontinenze,
e passioni vergognose,
e piaceri fugaci,
che (gli uomini) abbracciano finché diventano sobri
e salgono al loro luogo di riposo.
E là mi troveranno,
e vivranno,
e non moriranno più.

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