Il nome Isa Upanishad deriva dalle prime parole del primo verso del testo, che significano “il Signore” o “il Sovrano”. L’Isa Upanishad è infatti un inno alla gloria e all’onnipresenza di Isa, il principio supremo che pervade e governa l’universo.
L’Isa Upanishad è una delle più brevi Upanishad, ma di grande importanza e profondità. Essa è l’unica Upanishad che fa parte della Samhita, la sezione dei Veda dedicata ai rituali e agli inni sacri. In particolare, l’Isa Upanishad è l’ultimo capitolo dello Shukla Yajurveda, il Veda bianco del sacrificio. Esistono due recensioni dell’Isa Upanishad, chiamate Kanva e Madhyandina, che differiscono per alcune varianti testuali.
L’Isa Upanishad affronta il problema di conciliare la vita e l’azione umana con la conoscenza e la realizzazione del Sé, il principio spirituale che identifica l’essenza di ogni essere con Isa. Il testo propone due vie complementari per raggiungere questo scopo: la via della rinuncia (sannyasa) e la via dell’azione (karma). La via della rinuncia consiste nel distaccarsi dai desideri e dalle illusioni del mondo fenomenico (maya) e nel contemplare il Sé come unico reale. La via dell’azione consiste nel compiere i propri doveri senza attaccamento ai frutti delle proprie opere, dedicandole a Isa come un sacrificio.
L’Isa Upanishad insegna inoltre la distinzione tra due tipi di conoscenza: la conoscenza superiore (vidya) e la conoscenza inferiore (avidya). La conoscenza superiore è quella che riguarda Isa e il Sé, la realtà assoluta e immutabile. La conoscenza inferiore è quella che riguarda il mondo fenomenico, la realtà relativa e mutevole. Entrambe le conoscenze sono necessarie per il saggio, ma solo la conoscenza superiore può liberarlo dal ciclo delle rinascite (samsara) e dalla legge del karma.
L’Isa Upanishad è un testo di grande valore filosofico, religioso ed etico. Esso ha influenzato numerosi pensatori e maestri spirituali dell’India e del mondo, tra cui Adi Shankara, Madhvacharya, Mahatma Gandhi e Sri Aurobindo. L’Isa Upanishad è una fonte di ispirazione per chi cerca la verità, la pace e l’armonia tra l’uomo e il cosmo.
Quello è perfetto, questo è perfetto
Dal perfetto viene il perfetto
Anche se il perfetto emana il perfetto,
esso rimane perfetto.
1. Il Signore abita tutto ciò
che nel mondo si muove.
Godi di ciò che concede
e non bramare mai i beni d'alcuno!
2. Chi agisce così in questo mondo
può vivere cento anni
Se vivrai così, non incontrerai ostacoli
e nessuna azione ti legherà.
3. Tutti coloro che si oppongono al proprio Sé
dopo la morte vanno nei ciechi mondi
avvolti nelle tenebre
chiamati mondi senza sole.
4. L'Uno è immobile,
eppure è più rapido del pensiero
Egli è al di sopra di tutto,
neanche gli déi possono raggiungerlo
Senza muoversi, supera tutto ciò che corre
In lui il Dio del vento produce le acque.
5. Quello si muove, Quello non si muove
Quello è lontano, Quello è vicino
Quello è all'interno di questo, di ogni cosa
Quello è all'esterno di questo, di ogni cosa.
6. Colui che vede
tutti gli esseri nel Sé
e vede il Sé in tutti gli esseri,
questi non odia nessuno.
7. In colui che sa che tutti gli esseri
esistono solo come Sé,
in colui che così vede solo l'Uno,
non c'è illusione, non c'è sofferenza.
8. Questi invero conosce
ciò che è luminoso e immateriale,
che non può essere ferito né bagnato,
puro, senza peccato,
il veggente, il sapiente,
l'essere supremo, indipendente,
che dall'origine dei tempi
fa raggiungere il proprio scopo.
9. Coloro che dimorano nell'ignoranza
cadono in una profonda oscurità
Ma in una ancor più profonda oscurità
cadono coloro
che si compiacciono della conoscenza.
10. Il destino di chi coltiva la conoscenza
certamente è diverso
da quello di chi vive nell'ignoranza
Così dicono i saggi
che insegnano a conoscere Quello.
11. Chi conosce la saggezza e l'ignoranza
vincendo l'ignoranza
sconfigge la morte,
coltivando la saggezza
beve il nettare dell'immortalità.
12. Coloro che adorano gli esseri invisibi
cadono in una profonda oscurità
Ma in una ancor più profonda oscurità
cadono coloro
che si compiacciono di ciò che è visibile.
13. Il destino di chi si fonda su ciò che esiste
certamente è diverso
da quello di chi si fonda
su ciò che non esiste
Così dicono i saggi
che insegnano a conoscere Quello.
14. Chi conosce
ciò che porta tutti gli esseri alla rovina,
supera la rovina e la morte
e beve il nettare dell'immortalità in tutti gli esseri.
15. Da un aureo disco
è coperto il volto del vero.
Levalo, o Pusan, affinchè io,
che ho per legge il vero,
possa vederlo!
16. O sole, tu che concedi
alla forza creativa il suo potere,
unico Saggio,
trattieni, ti prego, i tuoi raggi!
Attenua il tuo splendore,
perché io possa vedere
la tua benedetta forma!
Questo Sé simile al sole,
sono io!
17. Che questo corpo sia consumato,
che il mio soffio si fonda con l'aria
e divenga immortale!
Om -- ricorda i miei sacrifici,
ricorda come ti ho servito!
Ricorda i miei sacrifici,
ricorda come ti ho servito!
18. O Agni, mio Dio, mio Signore!
Tu che conosci la via,
guidaci sul giusto cammino!
Facci superare ogni ostacolo,
liberaci da ogni difetto!
Mi inchino dinnanzi a te,
con queste parole ti rendo omaggio.
om purnam adah purnam idam
purnat purnam udachyate
purnasya purnam adaya
purnam evavashishyate
ishavasyam idam sarvam
yat kincha jagatyam jagat
tena tyaktena bhunjitha
ma gridhah kasya svid dhanam
kurvann eveha karmani
jijivisec chatam samaha
evam tvayi nanyatheto 'sti
na karma lipyate nare
asurya nama te loka
andhena tamasavritaha
tams te pretyabhigacchanti
ye ke chatma-hano janaha
anejad ekam manaso javiyo
nainad deva apnuvan purvan arshat
tad dhavato 'nyan atyeti tishthat
tasminn apo matarishva dadhati
tad ejati tan naijati
tad dure tad vantike
tad antarasya sarvasya
tad u sarvasyasya bahyataha
yas tu sarvani bhutany
atmany evanupashyati
sarva-bhuteshu chatmanam
tato na vijugupsate
yasmin sarvani bhutany
atmaivabhud vijanataha
tatra ko mohah kah shoka
ekatvam anupashyataha
sa paryagac chukram akayam avranam
asnaviram shuddham apapa-viddham
kavir manishi paribhuh svayambhur
yathatathyato 'rthan vyadadhac chashvatibhyah samabhyaha
andham tamah pravishanti
ye 'vidyam upasate
tato bhuya iva te tamo
ya u vidyayam rataha
anyad evahur vidyaya
anyad ahur avidyaya
iti shushruma dhiranam
ye nas tad vichachakshire
vidyam chavidyam cha yas
tad vedobhayam saha
avidyaya mrityum tirtva
vidyayamritam ashnute
andham tamah pravishanti
ye 'sambhutim upasate
tato bhuya iva te tamo
ya u sambhutyam rataha
anyad evahuh sambhavad
anyad ahur asambhavat
iti shushruma dhiranam
ye nas tad vichachakshire
sambhutim cha vinasham cha
yas tad vedobhayam saha
vinashena mrityum tirtva
sambhutyamritam ashnute
hiranmayena patrena
satyasyapihitam mukham
tat tvam pushann apavrinu
satya-dharmaya drishtaye
pushann ekarshe yama surya prajapatya
vyuha rashmin samuha tejaha
yat te rupam kalyanatamam tat te pashyami
yo 'sav asau purushah so 'hama smi
vayur anilam amritam
athedam bhasmantam shariram
om krato smara kritam smara
krato smara kritam smara
agne naya supatha raye asman
vishvani deva vayunani vidvan
yuyodhy asmaj juhuranam eno
bhuyistham te nama uktim vidhema
Una lettura del testo della Isha Upanishad